Mondo Islam magazine n°22

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Mondo Islam n° 22
Mondo Islam n° 22

Nuovo numero dopo quasi un anno dal precedente, questo è praticamente il primo numero dell’anno, anche se è dalla fine del 2015 che ho iniziato a lavorarci sopra. Nei miei articoli in questo numero sono stato più diretto del solito nell’affrontare certi argomenti. Viviamo in un’ epoca buia, dove purtroppo la “ummah” ha dato dimostrazione ancora una volta di essere divisa, uno tra i tanti esempi è la festa dell’Eid, che segna la fine di Ramadan. Per alcuni la festa è il 5 luglio, per altri il 6.

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Editoriale
Bismillah Arrahman Arrahim. Il nome di Allah il Compassionevole, il Misericordioso.
Assalamu aleikum. Nuovo numero dopo quasi un anno dal precedente, questo è praticamente il primo numero dell’anno, anche se è dalla fine del 2015 che ho iniziato a lavorarci sopra. Nei miei articoli in questo numero sono stato più diretto del solito nell’affrontare certi argomenti. Viviamo in un’ epoca buia, dove purtroppo la “ummah” ha dato dimostrazione ancora una volta di essere divisa, uno tra i tanti esempi è la festa dell’Eid, che segna la fine di Ramadan. Per alcuni la festa è il 5 luglio, per altri il 6. Stesso problema vissuto anche inizio Ramadan, chi ha iniziato a digiunare il 6 giugno, chi il 7, chi si basa sui calcoli astronomici fatti mesi prima (o addirittura 1 anno prima), chi si basa sull’avvistamento della luna usando telescopi. Questo numero esce proprio a fine Ramadan, Eid Mubarak! Un mese passato tristemente anche per via del terrorismo mondiale, attribuito come sempre all’Islam. Un movimento terroristico dal nome “Isis” apparso sulle scene da un paio di anni – anche se già esisteva ma nessuno ne conosceva l’esistenza- , che continua a commettere atti condannabili ed abominevoli nel nome nostro, di tutti i musulmani, usando come bandiera l’Islam. Provo solo rabbia di fronte ai fatti accaduti nel mondo, come in Turchia, Bangladesh e addirittura Medina, la città del Profeta Muhammad (pace e benedizione su di lui) – nacque a Mecca ma emigrò, visse e morì a Medina – e per di più nel mese sacro ed inviolabile di Ramadan, quando non si dovrebbe uccidere nemmeno una mosca. E fa ancor più rabbia constatare che certi musulmani che non conoscono la verità si ostinano a prendere le difese di questo gruppo terroristico che si spaccia per stato islamico, con tanto di califfo autoproclamato. Per fortuna, el hamdulillah, che la stragrande maggioranza di musulmani si dissocia, me compreso, e prende le distanze da questi terroristi, condannandoli, perché non hanno nulla a che fare con l’Islam. Che Allah spazzi via il terrorismo di questi criminali e porti presto la pace e la giustizia nel mondo, amìn.
Gli articoli in questo numero sono tanti e fondamentali. Si inizia con “L’obbligo di aiutare un fratello nel momento del bisogno” che mi riguarda personalmente –altra prova della disunione della “ummah”-, per continuare con “E’ vietato bruciare il corpo di qualsiasi creatura” riferito agli avvenimenti terroristici, trattando anche l’argomento che ho accennato qui sopra, sul fatto se sia lecito o meno uccidere durante il mese di Ramadan. In “Islam: la situazione in Italia negli ultimi 20 anni” affronto senza peli sulla lingua, togliendomi alcuni “sassolini dalle scarpe”, diversi argomenti che riguardano la nostra “ummah” in Italia. È un articolo che deve farci riflettere per migliorare, troppe cose non vanno. Ho dedicato anche un articolo agli islamofobi “Islamofobi: dire quello che fa comodo”, agli pseudo salafiti “Dedicato agli pseudo salafiti e non solo” con la storia dei quattro sheikh da loro tanto amati, senza seguirne realmente gli insegnamenti. Gli shiyukh in questione sono: sheikh ibn Taymiyya, sheikh Al Albani, sheikh Al Uthaymìn e sheikh bin Baz (che Allah abbia misericordia di tutti loro) ai quali ho dedicato anche i video su youtube. Si prosegue con “La boxe e la kick boxing sono lecite nell’Islam?” ad un mese di distanza dalla morte del pugile tanto amato nel mondo Muhammad Alì Cassius Clay. Fra gli altri articoli uno dedicato a sheikh Ahmed Deedat, uno all’Egitto, nell’intervista “Parlando dell’Egitto”, uno a chi digiuna durante gli esami di maturità “Esami, maturità e digiuno?” ed uno alle mamme che hanno problemi con i loro bambini in “Dieci passi per liberare il bambino dal suo nervosismo”. Fondamentali anche: “Portare pronto soccorso o continuare a pregare?”, molti pensano che mentre si sta pregando sia vietato soccorrere una persona che sta male, astaghfarullah; “L’espressione: Allah L’Eccelso ha detto il vero” non si dice, cioè “Sadaqallahul-‘adhim” dopo aver letto ogni volta il Sacro Corano, come molti fanno. Si termina con gli articoli più vecchi, i primi scritti a partire dalla fine del 2015 e mai pubblicati sul giornale, come: “Qual è la strada da percorrere insieme?”, “Il mondo cambiato in poco tempo” e “Il Marocco che non ti aspetti”. Questi ultimi due presenti anche nel giornale “Nuovi Etnomondi”. Uniche rubriche in questo numero sono “Diario di 1 anno sul web” e “Le piante e le erbe mediche nel Corano” l’uva è questa volta la protagonista.
Buona lettura!
Mamdouh AbdEl Kawi Dello Russo

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